Il calcolo strutture è uno di quei processi indispensabili per verificare e garantire la sicurezza dell’edificio. In particolare, merita un’attenzione speciale l’elemento trave, sottoposto molto spesso ad alti valori di momenti flettenti che si generano per via dei carichi sovrastanti che gravano sulla struttura.
Esistono tre tipologie di travi: quelle principali che hanno una disposizione ortogonale all’orditura principale dei solai e hanno come ruolo fondamentale quello di sostenere i carichi che gravano sui solai e che vengono trasmessi alla trave stessa; quelle secondarie che sono disposte ortogonalmente alle travi principali e devono connettere tra di loro i pilastri che si trovano sullo stesso asse della trave.
Tali strutture non devono sostenere alcuna forza, tranne il loro peso proprio: esse infatti servono principalmente per far si che l’intero edificio funzioni come un solaio vero e proprio. Infine vi sono le travi perimetrali che, come suggerisce il nome stesso, sono disposte lungo il bordo dell’intero edificio. Il loro ruolo principale è quello di sorreggere i tamponamenti e possono essere sia travi primarie (nel qual caso devono sostenere anche un solaio) o solo secondarie.
Le normative tecniche suggeriscono metodi sia per il dimensionamento di tali elementi strutturali che procedimenti per verificare la loro effettiva resistenza. Effettuando un’ulteriore suddivisione fra le travi, si possono elencare due principali tipologie di elementi che si differenziano dal punto di vista delle dimensioni geometriche.
La prima tipologia è quella delle travi in spessore che dovranno avere una base uguale a circa un sesto della luce che coprono mentre l’altezza coincide con lo spessore del solaio nel quale sono inserite. Questo tipo di trave ha il pregio di non essere visibile, favorendo quindi tutte le soluzioni architettoniche alle quali si vuole ricorrere nell’ambiente; infine è possibile sfruttare la stessa casseratura impiegata per il solaio, riducendo, pertanto, il lavoro e dunque il costo correlato alla carpenteria.
Le travi ribassate, invece, hanno un’altezza di circa un decimo o dodicesimo della luce mentre la base è di circa trenta o quaranta centimetri. In particolare queste ultime hanno la particolarità di garantire una maggiore rigidezza (in quanto contano di un momento di inerzia più elevato) e, al tempo stesso, necessitano di un quantitativo di armatura decisamente inferiore. Fondamentale, per le operazioni di calcolo stutturale è considerare anche le limitazioni geometriche imposte dalle norme tecniche.